Hoka One One Clifton 6: ma sono A3 o A2…?

La serie Clifton di Hoka One One rappresenta la categoria di modelli tra i più venduti dal
noto brand, e uno dei più utilizzati dai triatleti Master che hanno scelto Hoka
come partner della loro frazione di corsa. Le Clifton 6, ultime nate della “famiglia Clifton”, rappresentano una delle maggiori novità 2019 di casa Hoka, che già a prima vista sembrano aver cambiato radicalmente l’impostazione a cui il modello precedente, le Clifton 5, ci aveva abituati. La prima cosa che colpisce è il notevole lavoro che è stato fatto per rendere esteticamente più gradevoli le Clifton 6 rispetto al precedente modello: adesso sono più filanti e visivamente meno impattanti, oltre ad avere una proposta infinita di colori (ben nove!), adatta a qualunque gusto e assolutamente imbattibile nel mercato attuale, afflitto da una scelta spesso inadeguata e monotona di colorazioni. Ma “sotto il vestito” c’è dell’altro. Perciò, dopo averle testate, abbiamo provato ad analizzarne le principali caratteristiche, per capire le effettive differenze con il modello precedente, la classificazione nella quale potrebbero collocarsi e a quale tipo di atleta si adattano meglio.

Caratteristiche generali

Com’è ormai noto nel mondo del running, Hoka ha scelto di non utilizzare la tradizionale classificazione delle scarpe da corsa (A1, A2, A3…), definendo perciò le Clifton 6 come “scarpe neutre con ammortizzazione bilanciata”. Adatte a runners con appoggio neutro, hanno un drop 5, scelta tecnica alla quale Hoka ci ha abituati, che non è piaciuta molto ai tradizionalisti, ma che, dopo un po’ di abitudine, rende la rullata effettivamente più efficace. Scarpe non certo votate alla velocità, le Clifton 6 consentono comunque una buona performance insieme a un discreto comfort per podisti con tempi/km > 4.30. Ottime, perciò, anche per la maggior parte dei triatleti Master non particolarmente efficaci nella tecnica di corsa, che nell’ultima frazione di gara, soprattutto se si tratta di mezza maratona/maratona, ricercano una scarpa comoda in grado di portarli senza particolari sofferenze al traguardo.

Estetica

Come si è già detto, rispetto al modello precedente, le Clifton 6 sono visivamente meno impattanti e più filanti, ciò che le rende più “digeribili” anche da chi finora ha criticato Hoka per la scelta di linee non propriamente minimaliste. Però forse l’elemento esteticamente di maggiore pregio di questo modello, e in generale di tutta la produzione Hoka, che differenzia questa azienda in modo sostanziale dalla maggior parte degli altri brand, è l’incredibile scelta di colorazioni (in questo caso ben nove!) che possono soddisfare la maggior parte degli atleti. Attenzione, però, perché l’effettiva disponibilità di alcuni colori è talora limitata, sia in negozio che online.

Caratteristiche tecniche

Rispetto al modello precedente, il peso è ulteriormente diminuito, passando da 266 grammi a 255 grammi nella numerazione 42 e 2/3. La larghezza disponibile (Medium) si rispecchia efficacemente nei vari punti della scarpa (tallone, arco plantare, mesopiede, avampiede, spazio per le dita), consentendo di raggiungere una buona confortevolezza generale anche al “piede magro”. Le altezze della suola si differenziano in base alla scelta del drop 5, con 33 mm al tallone e 28 mm all’avampiede. La tomaia è più morbida ed elastica rispetto al modello precedente, perché più sottile e traspirante. Se questo aspetto si ripercuote positivamente sulla vestibilità e il comfort, giá dopo un centinaio di chilometri determina una vistosa piegatura della parte anteriore, soprattutto se si utilizza un’allacciatura stretta, che altera esteticamente e strutturalmente la scarpa. La conchiglia delle Clifton 6, molto simile a quella del modello Rincon, è abbastanza rigida per consentire al piede di essere sufficientemente bloccato quando aumenta la velocità, anche se mantiene un buon comfort. Peraltro, nel modello Clifton 7, che Hoka proporrà a metà 2020, è già stato previsto un notevole intervento sulla conchiglia, che dovrebbe migliorare ulteriormente, secondo i tecnici Hoka, l’assetto del piede e del tallone nella scarpa. Per i triatleti, ottima la scelta di dotare le scarpe della linguetta posteriore per facilitare la calzata veloce, anche nel caso si opti per l’uso di lacci elastici. Suola e grip rappresentano forse l’aspetto meno efficiente delle Clifton 6, soprattutto se rapportato a quanto ci aveva abituato in termini di tenuta su percorsi difficili il modello precedente. Si è infatti lavorato per garantire una maggiore durata della suola, carente nel modello precedente, a discapito però della tenuta su bagnato e fondi irregolari. D’altro canto, redendo più consistente la suola, il grip non poteva che peggiorare. Un errore nel quale sono caduti negli ultimi anni anche altri blasonati brand. A parte questo problema, peraltro di non poca importanza, la flessibilità è ottima, così come il lavoro fatto sull’intersuola in EVA, anche se nell’utilizzo su percorsi medio-lunghi si apprezza moltissimo la riduzione di ammortizzazione rispetto alle Clifton 5.

Comportamento generale

Appena indossate, la sensazione di morbidezza, comfort e leggerezza delle Clifton 6 è quella tipica dei modelli Hoka, qualunque sia la loro connotazione. Dopo un po’ di chilometri, ci si accorge subito che le nuove Clifton sono decisamente diverse dalla versione precedente. La riduzione del livello di ammortizzamento e l’assenza della forma “a barchetta” che caratterizzava il modello precedente, cambia infatti l’assetto della corsa e la sensazione di estrema protezione a cui le Clifton 5 ci avevano abituati. La scarpa, però, è sicuramente più reattiva della precedente e mostra una buona risposta anche a ritmi di corsa relativamente veloci, in considerazione del peso molto limitato, della buona stabilità, del maggiore contatto del piede con il terreno che contribuisce a dissipare meno energia, e della buona risposta dell’intersuola. Una scarpa confortevole per ritmi medi o lenti e per atleti di peso contenuto.

Conclusioni

Le Clifton 6 sono scarpe leggere, comode, più belle esteticamente del modello precedente, anche per la notevole scelta di colorazioni disponibili. Discretamente ammortizzate,non certo quanto ci avevano abituato le Clifton 5, consentono di correre distanze medie/lunghe ad andature non particolarmente sostenute, perché la reattività non è eccelsa, né deve esserlo, vista la categoria alla quale appartengono. Già…ma a quale categoria appartengono? Secondo il mio giudizio, ancorchè bene ammortizzate, le Clifton 6 hanno caratteristiche che le possono collocare nella categoria A2 “intermedie”. Estremamente leggere e flessibili, comode quanto basta e adatte a podisti con appoggio neutro, pur mantenendo il classico drop 5 che facilita la rullata, non hanno certo il livello di ammortizzazione del modello precedente, e sulle medie/lunghe distanze la differenza si sente, eccome. Più che migliorate, rispetto alle precedenti, le Clifton 6 sono cambiate radicalmente nell’impostazione generale. Perciò, se eravate abituati a correre con le Clifton 5, senza alcun dubbio inquadrabili in categoria A3, dovrete fare di nuovo l’abitudine a un tipo di scarpa meno soffice e meno “piena”, che non ha nulla a che vedere con il modello precedente, e che si rivela decisamente meno ammortizzata delle Clifton 5, inquadrandosi meglio in categoria A2, anche se da un punto di vista prestazionale non si tratta certo di scarpe veloci e particolarmente reattive, ma piuttosto di una proposta equilibrata per runners e triatleti che non sono alla ricerca della prestazione, ma di una scarpa sicura e confortevole che li porti al traguardo senza troppa sofferenza. Infine, un consiglio per scegliere la taglia più idonea per chi fosse un “neofita Hoka”, in quanto le numerazioni sono considerevolmente diverse da quelle utilizzate da altre marche. In caso di incertezze, per scegliere il proprio numero è consigliabile affidarsi al riferimento della misura giapponese (JPN) del proprio piede, riportata a dx dell’etichetta all’interno dellalinguetta. Il numero JPN (nella foto il 27) è infatti l’unica misura che “fotografa” stabilmente la misura del proprio piede, e rimane perciò costante indipendentemente dalle numerazioni scelte dai vari brand. Questo numero rappresenta perciò il riferimento che dovrà sempre guidarvi per scegliere il numero di scarpa giusto per le vostre esigenze.

Giudizio complessivo Trisport and Health:

Estetica
Colori
Peso
Comfort
Tomaia
Conchiglia
Suola e grip
Positivo:
Neutrale:
Negativo: